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RICETTE FUORI DAL COMUNE, GASTRONOMIA ESOTICA, RICETTE ETNICHE, CUCINA NON BANALE PER SPERIMENTARE NUOVI SAPORI.

Ho vissuto in molti paesi del mondo occupandomi di cose differenti ma sempre accompagnato dalla passione per la cucina, coi suoi variati sapori, profumi e preparazioni culinarie che qui e là incontravo. Specialità africane, sud americane, caraibiche, orientali... spesso da me reinterpretate lasciandovi però l’impronta originale caratteristica.

A volte semplici, a volte più complesse, penso comunque che le preparazioni abbiano tutte un carattere per noi differente ed inusuale. Graditissimi i vostri commenti e contributi, culinari e non. Avete qualche ricetta da proporre?

martedì 13 novembre 2012

SPAGHETTI DELLA MORTE SUBITA (MESSICO)




Come prima cosa devo affrontare l'argomento “Habanero”.
Lui non é un peperoncino, é il Re dei peperoncini al cui confronto gli altri sono come caramelline al latte dietetico per infanti. “El Habanero” nasce e regna  nella penisola dello Yucatan nel Messico meridionale. E' grande circa come una grossa ciliegia, dal colore rosso vivo e viene soprannominato “la muerte sùbita” ossia “la morte immediata” ...ci siamo capiti? Da qui il nome della ricetta.
I nostri peperoncini del sud fanno ridere al confronto.
Se siete calabresi e presi d'orgoglio regionale volete sfidarlo dandogli una bella mozzicata a crudo non oso pensare agli effetti su di voi, comunque sarà un'esperienza unica nella vostra vita, la ricorderete per sempre.
Non scherzo, trattatelo con rispetto e saggio timore, guardinghi e sospettosi di fronte al piccante per eccellenza, signore ed esempio incontrastato del “popolo dei peperoncini”.
In Messico valutano il piccante di questi diavoletti con una scala ufficiale che va da 1 a 10, controllata e fiscalizzata come da noi la “D.O.C.G.” per i vini. Il peperoncino è cosa seria da quelle parti. Manco a dirlo il nostro”Habanero” prende quasi sempre 10 in condotta.
Sapevate che in Messico le fiabe per bambini tipo ”Cappuccetto rosso” dove da noi c'è il lupo cattivo là iniziano così: “C'era una volta un Habanero, non era rosso, era tutto nero...”
Oltre al suo inesprimibile ardore é intensamente saporito a differenza di tanti suoi sudditi che non hanno altro da offrire che il piccante.
Insomma, un Habanero é un Habanero così come un Molossoul é un Molossoul, un Havana un Havana e un Montecristi extra fino un Montecristi extra fino, non ci sono paragoni, non ce n'è per nessuno.
Qui sta il punto, questa ricetta richiede assolutamente la sua presenza per il particolare suo sapore, altrimenti sarebbe una normale “aglio, olio e peperoncino” a crudo. Per apprezzarlo però bisogna che venga utilizzato in adeguata quantità. Se ne usate poco poco perché non risulti molto piccante ne perdete il caratteristico gusto.
Dove trovare “El Habanero”?
Quasi sicuro i negozi di prodotti alimentari latino americani ce l'hanno. Lo troverete in vasetto, immerso in salamoia d'acqua e aceto, con un'aria innocente che vela la sua vera natura, a meno che non lo abbiano già messo fuori legge come arma impropria. Inutile chiederlo “muy bravo” ossia molto forte, non ce n'è bisogno, credetemi. Se alla fin fine non li trovaste così tanto piccanti, parliamoci chiaro: o siete dei mostri non umani o vi hanno ingannato vendendoveli per ciò che non erano.

 Per 6 brave persone

500 gr. di spaghetti, 2 spicchi d'aglio, 6 peperoncini “Habaneros”
(in volume circa un cucchiaino per persona), olio extra vergine d'oliva super sopraffino, sale

Pestate l'aglio sino a ridurlo in poltiglia, aggiungete gli Habaneros continuando a pestare ed irrorate con l'olio, un po' di sale ed é già pronto, così tutto a crudo.
Non fate l'errore di voler assaggiare la salsina così “pura” senza la protezione degli spaghetti.
Cuocete la pasta bene bene al dente (io uso farla bollire 1-2 minuti in meno di quello indicato sulla confezione), scolate con attenzione e condite con la salsa mescolando. Pronto.
Buona fortuna.
E ricordate sempre: “...only the braves...”

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